Strada Nuova
Quella che oggi si chiama Via Garibaldi costituisce un originale esempio di pianificazione urbanistica rinascimentale.
Partendo dall’esigenza di riqualificare una zona degradata della città medioevale, il Serenissimo Senato nel 1550 decise che l’intera area ai piedi del Castelletto dovesse essere demolita, e che al suo posto essere tracciata una nuova strada rettilinea e identificati lotti di identica grandezza, da vendersi in aste pubbliche.
Il progetto di questa nuova strada venne affidato all’”architetto camerale” Bernardino Cantone da Cabio, che – probabilmente con la supervisione del grande architetto perugino Galeazzo Alessi, attivo a Genova in quel periodo -tracciò la strada e suddivise i lotti.
Fra il 1551 e il 1562 le aree furono acquisite dalle famiglie più facoltose e potenti dell’epoca.
Undici palazzi (fra cui il Palazzo Gio Battista Spinola ove ha sede il Circolo) furono costruiti tra il 1558 e il 1583, seguendo il modello delle ville realizzate da Galeazzo Alessi in Albaro. La strada fu completata con la costruzione di Palazzo Rodolfo e Francesco Maria Brignole Sale (Palazzo Rosso), nel 1671, Palazzo Brignole Sale (Palazzo Bianco) nel 1714, e il Palazzo delle Torrette nel 1716.
La strada, concepita nel secolo XVI come un nuovo quartiere aristocratico di rappresentanza, isolato dal resto della città e riservato ai proprietari dei palazzi, diventò una strada di collegamento solo nella seconda metà del Sec. XVIII, quando fu realizzata Strada Nuovissima (attuale Via Cairoli).
I Palazzi di Strada Nuova divennero ben presto un modello da imitare in tutta Europa, grazie a Pieter Paul Rubens, che raccolse i disegni dei palazzi in un volume intitolato “Palazzi di Genova”, pubblicato nel 1622, e che ebbe una influenza straordinaria nei successivi due secoli.
Strada Nuova fu in seguito anche conosciuta come “Via Aurea”; all’inizio dell’’800 Madame de Staël scrisse di lei: “rue des rois et la reine des rues”.
Strada Nuova fu intitolata a Giuseppe Garibaldi nel 1882.